L’appello lanciato in occasione della raccolta organizzata da un gruppo di cittadini in piazza Rossetti, alla Foce.

“Sono qui per senso civico, è un gesto che non costa nulla e fa benissimo a chi dona e a chi riceve”. Giulia, 23 anni, genovese, è una delle giovani donatrici di sangue che ha partecipato a “Colazione con Donazione di Sangue”, venerdì 7 luglio in piazza Rossetti, nel quartiere della Foce.

Una raccolta organizzata da un gruppo di amici capitanati da Tomaso Martino con Fidas Genova – Associazione Donatori Sangue e la collaborazione del bar Il Paperino che ha messo a disposizione lo spazio esterno e la corrente elettrica per le unità di raccolta mobili.

Oltre a Giulia, a dare il proprio contributo c’erano anche Gianluigi, Maurizio, Eugenio e Sabrina, quest’ultima alla sua prima donazione. “Sono stata spinta dall’esempio di mio padre, donatore per anni – racconta – e mi è sempre apparsa come la cosa più giusta da fare. Il modo più semplice per aiutare chi ha bisogno”.

In totale oltre cinquanta le persone che si sono sottoposte al prelievo in un evento che è l’evidente dimostrazione di quanto l’unione possa fare la forza: “Sono oltre vent’anni che, ciclicamente, ogni quattro mesi organizziamo con Fidas eventi di raccolta sangue offrendo la colazione a chi si sottopone al prelievo – spiega Tomaso Martino – Io penso che i donatori vanno agevolati e facilitati perché purtroppo c’è ancora un po’ di diffidenza, non è sempre facile: c’è chi ha paura dell’ago, chi invece teme l’esito degli esami a cui viene sottoposto il sangue raccolto per valutare l’idoneità con la donazione. Ma questa è anche prevenzione, ed è fondamentale che se ne capisca l’importanza a livello socio-sanitario”.

L’intento è ovviamente quello di sensibilizzare su un gesto di solidarietà, sicuro, semplice, veloce e di straordinaria importanza, in grado di salvare milioni di vite. Un atto di cui c’è costantemente bisogno, soprattutto durante l’estate quando, tendenzialmente, per i più svariati motivi, si registra un calo che può mettere a rischio l’autosufficienza del sistema sanitario nazionale e la vita dei pazienti che necessitano di trasfusioni di sangue o plasma: “Nel periodo estivo in molti partono per le vacanze, ma gli interventi chirurgici e le trasfusioni proseguono. Considerando che una sacca ha una durata media di circa trenta giorni, non si possono fare grandi scorte di sangue. Per questo è importante continuare a donare”, spiega Paolo Rinaldi, responsabile dell’attività di raccolta di Fidas Genova, sottolineando l’assenza di controindicazioni durante il periodo estivo.

“Donare d’estate è come donare d’inverno, perché anche se fuori c’è caldo all’interno delle unità mobili la temperatura è sempre controllata. Il donatore dona in posizione comoda sdraiata e gli viene fatta bere l’acqua poco prima di effettuare il prelievo, quindi la parte liquida viene subito reintegrata e poi c’è la colazione. Tra gli accorgimenti c’è sicuramente quello di non esporsi al sole, in piedi, poco dopo la donazione”.

Un gesto di solidarietà che, lo ricordiamo, può essere messo in pratica secondo specifici criteri di idoneità: i donatori devono avere un’età compresa tra 18 e 65 anni (consentita fino ai 70 anni per i donatori periodici e previa valutazione clinica dei principali fattori di rischio età-correlati), un peso non inferiore ai 50 chili e godere di buona salute.

Si stima che in Italia siano necessarie circa 2.500.000 unità di sangue intero e circa 860.000 kg di plasma ogni anno: “La situazione a Genova è diciamo borderline, diciamo che le condizioni ottimali non si raggiungono mai – prosegue Rinaldi – Ma grazie alla collaborazione dei cittadini, come in questo caso, si riesce ad andare avanti. Fidas svolge circa sessanta raccolte di sangue al mese sulla provincia distribuite secondo un calendario approvato dalla Regione e pubblicato online, anche sui nostri canali social”.

Fonte dell’articolo: www.ilsecoloxix.it

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